Quando l'energia eolica diventa protagonista in una tesi di laurea

Pubblicato il: 29/06/2017 08:00
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Intervista alla Dott.ssa Monica Crosa di Vergagni dell’Università di Genova laureata con 110 con una tesi innovativa sull’energia eolica e premiata dalla Fondazione Marisa Bellisario che ha deciso di assegnarle la Mela d’Oro della XXIX Edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad alta quota “, per la sezione neolaureati, quale miglior laureata in Ingegneria Elettrica.


1. Cosa ti ha avvicinato alle energie rinnovabili e come mai hai deciso di concentrarti proprio su quella eolica?

Al momento di decidere quale percorso universitario scegliere, non avevo dubbi sul volermi iscrivere alla facoltà di Ingegneria. Per la scelta dell’indirizzo, ho cercato qualcosa che fosse interessante e innovativo, e non ancora molto frequentato. Ingegneria Elettrica aveva queste caratteristiche. Le energie rinnovabili, il loro funzionamento e la loro integrazione nella rete elettrica, sono uno dei principali argomenti di studio del corso. Ho approfondito lo studio dell’energia eolica quando ho cominciato a lavorare alla mia tesi magistrale, mi è stato proposto di affrontare questo argomento e ho accettato perché molto attuale.

2. Prova a spiegarci in poche parole la tua tesi come se dovessi spiegarla ad un bambino di terza media?

Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, come quella eolica, producono energia in modo intermittente e non facilmente prevedibile. Il sole e il vento non si possono controllare, quindi l’energia che si può produrre da questi impianti è difficile da gestire. Per poter garantire una rete elettrica stabile e affidabile è però necessario che tutti gli impianti di generazione dell’energia siano controllabili il più possibile, quindi nella mia tesi veniva proposto un algoritmo per il controllo di una centrale eolica. Lo scopo è appunto quello di controllarne l’energia prodotta in modo che possa supportare la rete elettrica in momenti critici per la sua stabilità.

3. Quale ritieni che sia il modo più adatto per sensibilizzare i giovani sulla tematica della sostenibilità ambientale e le sue applicazioni?

Presentare loro la tematica e possibili applicazioni già sviluppate in modo facile e fruibile, perché si possano interessare e soprattutto non lo pensino come qualcosa di complicato da capire e lontano da loro.

4. Pensi sia possibile portare i tuoi progetti anche in Kenya, dove sappiamo sei stata a lungo a fare volontariato, o in altri posti più svantaggiati?

Sicuramente si, ci sono progetti già in atto a livello mondiale. Proprio Giovedì prossimo seguirò un seminario, tenuto da due professori americani, su possibili soluzioni per l’elettrificazione completa del Kenya.

5. Hai qualche progetto per il futuro che riguardi la sostenibilità?

Il dottorato che sto facendo all’Università di Genova mi porta a studiare possibili soluzioni per uno sviluppo energetico sostenibile, nel mio laboratorio lavoriamo a diversi progetti per l’integrazione delle energie rinnovabili e una gestione sicura e affidabile della rete elettrica. Dopo il dottorato cercherò di continuare a lavorare su questi temi, perché mi interessano e sono la ragione per cui ho intrapreso questi studi, forse non facili ma motivo di grandi soddisfazioni!