Abitare sostenibile

Pubblicato il: 10/06/2016 09:00
Living Building Challenge
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In estate si aprirà il cantiere ad Arco, in Trentino, per la realizzazione della prima casa a impatto ambientale zero il cui progetto è stato registrato per ottenere la certificazione Living Building Challenge che in tutto il mondo è stata assegnata a 300 strutture come scuole, uffici, comunità, centri di ricerca e abitazioni. L’ultimazione dei lavori è prevista per il 2017. 

“Un living building è completamente autonomo nell’uso di risorse - spiegano Carlo Battisti e Paola Moschini, titolari della Macro Design Studio che ha realizzato il progetto -. Energia, acqua, rifiuti: tutto ciò che viene consumato viene prodotto, trattato, gestito sul posto. Il residuo impatto sull’ambiente, ridotto al minimo, viene abbattuto secondo vari sistemi di compensazione”.

“La CO2 emessa nella fase di costruzione – proseguono Battisti e Moschini – viene compensata tramite un fondo che promuove progetti di energie rinnovabili per organizzazioni sociali meritevoli. In più l’edificio LBC è bello, salubre (vi è un’attenzione speciale alla salute dell’individuo e all’utilizzo di materiali e prodotti non dannosi), realizzato con criteri di biofilia, equità e trasparenza. Insomma, è l’edificio del futuro, realizzabile oggi”.

La casa dovrà dimostrare di essere completamente autosufficiente sotto il profilo energetico, tramite l’impiego di fonti rinnovabili. Una delle caratteristiche che differenziano Living Building Challenge dagli altri protocolli per la valutazione e la certificazione della sostenibilità degli edifici, infatti, è che in questo caso la certificazione finale potrà essere rilasciata solo dopo dodici mesi di utilizzo, nei quali i consumi verranno periodicamente misurati.

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