Germania: Friburgo, la città sostenibile


La città di Friburgo organizza eco-tour per visitare alcune strutture esempi di sostenibilità ed efficienza energetica come il quartiere Vauban, una ex zona militare ricostruita e rivalutata che vede largo utilizzo delle fonti rinnovabili e dove è vietato l’ingresso alle automobili. Gli eco-tour sono affiancati da workshop per professionisti e incontri di formazione sulle tematiche della gestione sostenibile del turismo e del territorio.

Ogni anno sono 25-30 mila i turisti, provenienti da ogni parte del mondo, che vanno a visitare la Friburgo «sostenibile». Un business che dà lavoro a una decina di persone, per un giro d’affari stimato dai tour operator di circa mezzo milione di euro. Non male, per una cittadina ai piedi della Foresta Nera che sfiora i 230 mila abitanti e che ha fatto del turismo e della sostenibilità due dei suoi pilastri economici.

Friburgo sostenibile

Edifici a basso impatto ambientale, diffusione delle tecnologie verdi e mobilità sostenibile con il 70% degli spostamenti in bici, a piedi o sui mezzi pubblici: sono questi gli ingredienti che rendono tanto attrattiva questa città per chi ama l’ecologia e per chi vuole replicare il modello anche altrove. Un successo che ha una spiegazione anche geografica. Friburgo, infatti, è in una posizione strategica, al centro dell’Europa: a sole tre ore di distanza da Parigi e quattro da Milano, è facilmente raggiungibile da tutto il Nord Italia anche in pullman o in treno.

Eco-tour

Delegazioni di politici, onlus, imprenditori e privati cittadini interessati alle tematiche dell’ecologia: sono loro che visitano quella che, dal 1992, è definita la «capitale ambientale tedesca». Vanno a vedere diverse attrazioni: lo stadio di calcio solare, interamente ricoperto di pannelli fotovoltaici e realizzato 14 anni fa; il centro storico, pedonalizzato all’inizio degli anni Settanta, e la stazione di interscambio, dove arrivano treni locali e internazionali, bus urbani ed extraurbani, il capolinea dei tram e il deposito delle biciclette. E poi il pezzo forte: il famoso quartiere Vauban, una ex zona militare che è stata ricostruita seguendo i criteri della bioedilizia, utilizzando le fonti rinnovabili, incentivando la raccolta differenziata e vietando l’ingresso alle automobili. Un quartiere che è a buon punto nel raggiungere l’obiettivo «zero emissioni» a cui Friburgo vuole arrivare entro il 2050.

Visite tecniche guidate

Ma non ci sono solo visite guidate: gli eco-tour si compongono anche di incontri con architetti, imprenditori, workshop e corsi di formazione. In due anni 900 studenti italiani di 19 scuole e tre università hanno scelto di fare la loro gita scolastica a Friburgo, organizzata da Punto 3 di Ferrara, in collaborazione con Aiforia, agenzia fondata da Andrea Burzacchini, un modenese emigrato in Germania sedici anni fa. «L’idea delle visite tecniche guidate è stata quasi casuale», dice Burzacchini. «E da tre anni ci siamo organizzati per portare in giro anche gli studenti». La visita tipo è di 2-4 giorni a un costo di circa 250 euro a studente tutto compreso. «Si mangia alla mensa dell’università e si dorme all’ostello cittadino. Ci si muove a piedi, in bici o con i mezzi e poi si vanno a visitare i luoghi d’interesse, si partecipa ai corsi di formazione, a seconda del percorso scelto dagli insegnanti», spiega il manager.

Fonte: Corriere.it