Controllo caldaia

Pubblicato il: 28/11/2016 09:00
Ultima modifica: 09:08
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Articolo di: Martina Pugno

Controllo caldaia: quale periodicità prevede la Legge?

Il controllo delle caldaie accende ogni anno il dibattito sul tema della periodicità e mette in luce profonde differenze di costo su base geografica. La spesa media può variare da 50€ a 90€.

I primi freddi portano con sé anche alcune scadenze fisse, o comunemente ritenute tali: è il caso dei controlli della caldaia, sul cui obbligo annuale si scatena, ogni anno, il dibattito. Le verifiche devono essere realizzate ogni anno? Oppure con quale periodicità?

L’interesse a tal proposito è più che lecito, dal momento che si tratta di una spesa che incide in modo variabile sulle famiglie italiane. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di ProntoPro.it, la spesia media per la revisione e la manutenzione della caldaia, verifica dei fumi esclusa, è di 65€.

Una cifra che, però, varia sensibilmente da città a città: in testa troviamo Milano, con 90€ di spesa media per la manutenzione ordinaria. Al secondo posto troviamo Genova, con una spesa media di 85€, seguita da Roma e Torino, 80€. Va meglio nelle città di Perugia, Potenza e Campobasso, all’estremo opposto della classifica, con una spesa media di 50€.

A tal proposito, è importante sapere che non vi è un obbligo universalmente valido per il controllo annuale: verifica dei fumi e manutenzione ordinaria sono soggette a una periodicità influenzata da diversi fattori.

Il DPR n.74 del 2013 stabilisce che le operazioni di manutenzione ordinaria devono essere eseguite nel rispetto della periodicità indicata nelle istruzioni tecniche fornite dalla ditta installatrice dell’impianto. In base alla potenza e alla tipologia della caldaia, i controlli possono quindi essere annuali o biennali.

Diverso il discorso per il controllo dei fumi, importante per la verifica dell’efficienza energetica e del rendimento di combustione della caldaia. In questo caso, occorre fare riferimento all’allegato A del DPR n.74 del 2013, il quale stabilisce una periodicità dipendente dalla tipologia di impianto installato:

• 2 anni per impianti termici a combustibile liquido o solido con potenza inferiore o uguale a 100kw
• 4 anni per impianti a gas metano o GPL con potenza inferiore a uguale a 100kw
• 1 anno per impianti termici a combustibile liquido o solido con potenza superiore a 100kw
• 2 anni per impianti a gas metano o GPL con potenza superiore a 100kw.

Ogni anno, il tema della manutenzione e della verifica della caldaia accende i riflettori su un tema cruciale, ovvero l’impatto ambientale degli impianti domestici. Secondo i dati raccolti dal Politecnico di Milano e presentati nel corso del quarto Forum Energia, le caldaie sono responsabili di oltre il 50% della CO2 presente nell’atmosfera e di un quantitativo compreso tra il 10% e il 30% delle polveri sottili: le caldaie, insomma, fanno più danno del traffico.

Questi dati sono la diretta conseguenza delle condizioni degli immobili che compongono le città italiane: il 56% degli edifici del nostro Paese è certificato in classe G e si affida ad impianti altamente inquinanti. Una situazione che, si spera, possa cambiare nei prossimi anni, anche grazie al supporto delle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, in via di approvazione per il 2017.