Raccolta differenziata

Pubblicato il: 30/05/2016 17:00
bioplastica
Editore:
Centonovantamila tonnellate di rifiuti alimentari in discarica risparmiati, insieme a oltre 5 milioni di euro, grazie all’introduzione di nuovi pack cellulosici e bioplastica. Emerge da una ricerca dell'Università Bocconi. È dell’80%, stando allo studio, il tasso di riciclo degli imballaggi in carta, ma i nuovi packaging "bio-based" possono contribuire a migliorare la qualità della raccolta differenziata, proprio limitando il ricorso alla discarica. 

In Italia annualmente vengono immessi al consumo 4,3 milioni di tonnellate di imballaggi cellulosici, assorbiti per la maggior parte proprio dal comparto alimentare, che già vengono quasi al 90% recuperati e riciclati. Le filiere analizzate sono quelle della carta e del rifiuto organico nelle quali le criticità sono diverse: imballaggi cellulosici "contaminati" come i cartoni della pizza sporchi che finiscono nei bidoni della raccolta differenziata della carta, oppure contenitori che vengono gettati nell’organico insieme agli alimenti contribuendo all'impurità del rifiuto. 

Inefficienze che hanno costi legati alla contaminazione della filiera della carta, che ammontano a 21,9 milioni di euro, e a quella dell’organico che arrivano a 56 milioni di euro. 

La ricerca della Bocconi sottolinea come l'uso di packaging "bio-based", può portare a una raccolta differenziata più efficiente. Per fare un esempio possiamo dire che usando imballaggi che possono essere conferiti insieme agli alimenti stessi si traduce in 190mila tonnellate di rifiuti alimentari inviate a compostaggio, e quindi non sprecate, con un conseguente risparmio economico di oltre 5 milioni di euro.

Argomenti citati