Cinema in Classe A

Pubblicato il: 20/12/2016 10:00
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Il “Rapporto sul Cinema in Classe A”, presentato da Enea e Green Cross Italia lo scorso 10 novembre a Ecomondo, analizza passo dopo passo l’impatto dell’industria cinematografica sull’ambiente e delinea una strategia di interventi per contenerlo.

Uno strumento coinvolgente, capace di parlare alla sfera emozionale del pubblico degli argomenti più disparati, non ultimo l’ambiente: il cinema non soltanto può trasporre sullo schermo criticità, sfide ed esempi virtuosi legati al complesso rapporto tra uomo e risorse naturali, bensì agire concretamente per diminuire la propria impronta ecologica e consentire un’industria cinematografica più verde.

Dal processo produttivo alle sale, qual è infatti l’impatto della filiera del cinema in Italia? Consistente, secondo il “Rapporto sul Cinema in Classe A”, analisi realizzata da Enea e Green Cross Italia e presentata lo scorso 10 novembre nell’ambito di Ecomondo. Tuttavia, se tutti i soggetti coinvolti adottassero uno dei disciplinari di sostenibilità tuttora esistenti (Ecomuvi ed Edison Green Movie i principali ad oggi in uso), si è calcolato che dalle prime fasi della realizzazione fino alla distribuzione si potrebbe evitare l’emissione di 1.120 tonnellate di CO2.

“Da tempo negli Stati Uniti le grandi case di produzione hanno assunto protocolli ambientali di una certa rilevanza, arrivando persino a creare nuove figure professionali come lo ‘steward ambientale’ e costruendo vere e proprie campagne di marketing”, ha commentato Marco Gisotti, Direttore del Green Drop Award per Green Cross Italia. “In Italia l’argomento e l’impegno è stato assunto solo a partire dell’anno 2010”.

Il rapporto si inserisce all’interno della campagna #CinemaInClasseA, nata per promuovere l’uso ottimale dell’energia e diffondere i concetti o di efficienza e sostenibilità nel comparto dei media audiovisivi, dal cinema alla tv. L’iniziativa ha preso il via al Lido di Venezia durante la 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nell’ambito del Green Drop Award, il premio per il film, tra quelli in concorso, che meglio interpreta i temi della sostenibilità.

Ma quali possono essere, nella pratica, gli interventi capaci di rendere più eco-friendly un set cinematografico? Secondo i dati offerti da Edison – Tempesta Film, il tempo medio necessario alla realizzazione di un film (circa due mesi di riprese) può essere considerato una buona base di analisi per identificare i cambiamenti tesi a rendere il sistema meno impattante. Alcuni fra essi possono consentire una maggiore efficienza energetica: l’impiego di tecnologia Led per l’illuminazione permette, ad esempio, risparmi fino al 50-60%, mentre l’installazione di sistemi di monitoraggio della climatizzazione può portare a un risparmio annuo pari al 15-20% del consumo. O ancora, la sostituzione di apparecchiature obsolete per la climatizzazione con tecnologie più efficienti che presentano COP e EER superiori può tagliare gli sprechi del 15%.

Ultimo, non per importanza, l’aspetto educativo: l’evoluzione delle sale cinematografiche deve necessariamente passare attraverso la formazione del personale, e non solo. La campagna prevede infatti attività di sensibilizzazione e informazione rivolte sì agli operatori del settore, ai giornalisti e agli opinion maker che se ne occupano, ma anche agli studenti, alle famiglie e agli spettatori in genere.

“Con #CinemaInClasseA” ha spiegato in occasione del lancio del progetto Antonio Disi, responsabile del servizio Comunicazione dell’Unità Efficienza Energetica per ENEA “per promuovere e premiare il cinema a basso impatto ambientale ENEA e Green Cross puntano a coinvolgere star, operatori del settore fino alle produzioni”. Tutti in scena, dunque, per un cinema più green.