Mobilità sostenibile in Italia

Pubblicato il: 18/12/2017 09:00
Carburanti alternativi e infrastrutture.
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Articolo a cura di Federico Lucchesi

Il Rapporto Mobilità Sostenibile di Assolombarda descrive situazione e prospettive della mobilità italiana nel contesto europeo: nel 2025 in Italia 9 milioni di auto green e il 25% delle nuove immatricolazioni a carburanti alternativi.

L’Italia è prima in Europa per mobilità sostenibile. La migrazione dai carburanti tradizionali alle risorse alternative procede a rilento, ma il trend è ormai settato e le politiche ambientali ed energetiche sempre più stringenti accelerano il processo. Il Rapporto Mobilità Sostenibile: soluzioni energetiche, tecnologiche e opportunità di business, redatto da Assolombarda con il coinvolgimento del CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) e di project leader commerciali, fa il punto sull’evoluzione dei trasporti green, segmento fondamentale per il progresso tecnologico ed energetico all’insegna di un impatto sostenibile e votato alla produttività industriale.

In Europa vi sono 258 milioni di autoveicoli circolanti (dato 2016): Il 97% sono a benzina e diesel, mentre solo il 3% a carburanti alternativi. In Italia, dei 48 milioni di autoveicoli circolanti (febbraio 2017), solo l’8,5% è green. Di questi, la quasi totalità della fetta è composta da GPL (Gas da Petrolio Liquefatto) e GNC (Gas Naturale Compresso). Le auto ibride ed elettriche non superano lo 0,3%.

La filiera automobilistica italiana ha un fatturato complessivo di 125 miliardi di euro, contribuendo al 5% (21 miliardi) dell’intero export italiano. Inoltre, l’Italia è prima in UE per auto green immatricolate e miglior impatto ambientale. Questo anche se l’impatto energetico del settore è ancora pari al 30% del consumo energivoro del Paese e i trasporti comportano il 25% delle emissioni nazionali di CO2. Nel dettaglio, la media di emissioni delle nuove immatricolazioni è pari 112,8g/km (2016), con l’obiettivo UE fissato a 95g/km entro il 2021.

L’Italia, quarta in Europa per nuove immatricolazioni, vede in quest’ultime un aumento dei veicoli ad alimentazioni alternative (10,2% contro il 57% di diesel e il 32% di benzina), sebbene la diffusione dei veicoli elettrici puri (BEV) sia la peggiore d’Europa. Per velocizzare il raggiungimento degli obiettivi green, la Commissione Europea ha introdotto la World Harmonised Light Vehicles Test Procedure, procedura più stringente per l’omologazione di autovetture e veicoli commerciali leggeri.

Rispetto al 2005, il Pacchetto Clima Energia 2030 emanato dall’UE mira a ridurre del 30% (del 33% per l’Italia) le emissioni dei settori non energivori. A tale scopo, la Strategia Energetica Nazionale (SEN) punta soprattutto sullo svecchiamento del parco veicolare nazionale, che vede il 45% di veicoli avere oltre 10 anni di anzianità e il 15% oltre 20 anni. Passare da un’automobile Euro 0-Euro 3 a un veicolo Euro 6 contribuirebbe a ridurre il 30% delle emissioni del singolo mezzo.

L’Italia deve inoltre lavorare sull’ampliamento e l’ottimizzazione delle infrastrutture per carburanti alternativi. Con il Decreto Legislativo 257/16, che recepisce una direttiva UE, stando alla SEN, entro il 2030 si passerà da 1100 a 2400 punti di erogazione di GNC e da 800 a 2030 di GNL (Gas Naturale Liquefatto), nonché a 12mila unità, entro il 2020, di punti di ricarica per auto elettriche e ibride.

Il progresso è possibile anche grazie alle innovazioni tecnologiche a supporto delle infrastrutture. Due processi, lo smart changing e il vehicle-to-grid consentono rispettivamente di controllare il volume della ricarica, evitando sovraccarichi alla rete durante le ore di elevata domanda, e di invertire il flusso energetico delle batterie dei veicoli, contribuendo alla stabilità del sistema. Inoltre, in UE, a partire da una joint venture tra BMW, Daimler, Ford e Volkswagen con Audi e Porsche, è nata IONITY, la prima rete di postazioni di ricarica High-Power Charging (HPC) a corrente continua, con una potenza di 350kW, ben superiore alla media pubblica di 25Kw.

Sempre il Dlg 257/16, si pone l’obiettivo italiano di arrivare al 10% di copertura di biocarburanti entro il 2020. In Europa, il biocarburante è la tipologia più diffusa di combustibile alternativo (4,7%), per via della facilità di miscela con i carburanti tradizionali che consente di ridurre le emissioni e non compromettere le prestazioni. Secondo le proiezioni di sviluppo presentate all’interno del rapporto, nel 2025 il 25% delle nuove immatricolazioni saranno a carburanti alternativi. Il gas, GPL e metano, continuerà a essere la prima scelta (70% della quota mercato), con tecnologia ibrida e BEV che, nonostante un ottimo margine di crescita assoluta, non arriveranno a percentuali rilevanti.

Tali politiche di ampliamento e ottimizzazione infrastrutturale, unite al ridimensionamento dei costi del comparto alternativo, porteranno in Italia circa 9 milioni di veicoli green entro il 2025: 5,8 milioni (+93%) di veicoli a GPL e GNC e circa 3,4 milioni (+240%) di elettrici e ibridi. In un settore che, non va dimenticato, nell’era del car sharing e del car pooling, sta inducendo i cittadini a optare sempre più per veicoli a noleggio, sia esso a breve o a lungo termine, per ottenere risparmi economici e contribuire a contrastare l’inquinamento delle proprie città.