Spreco alimentare

Pubblicato il: 06/09/2016 10:00
Ultima modifica: 11:00
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Il 14 settembre entrano in vigore in Italia le nuove disposizioni della cosiddetta legge anti-spreco. La norma, approvata il 19 agosto e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30, è stata pensata per favorire il recupero e la donazione di beni alimentari, di farmaci e di indumenti usati a persone che ne hanno bisogno.

La nuova legge è stata accolta bene dagli operatori del settore, che parlano di un provvedimento che offre "misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo" di cui si aveva necessità. Il cibo costituisce la parte più ingente delle risorse sprecate. La nuova legge definisce "spreco alimentare" l'insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare ancora consumabili.

Prodotti che normalmente finiscono nella spazzatura. Definisce invece "eccedenze alimentari" i cibi che rimangono invenduti negli scaffali dei punti vendita, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza.

Anche questi, com'è noto, il più delle volte vengono buttati via. Il provvedimento stabilisce che la cessione gratuita delle eccedenze sia consentita anche oltre il temine minimo di conservazione - purché siano garantite l'integrità dell'imballaggio ed idonee condizioni di conservazione - e dev’essere “destinata in via prioritaria al consumo degli indigenti”, mentre le eccedenze non più idonee al consumo possono essere cedute per il sostegno degli animali e per altre destinazioni, come il compostaggio.

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