Ikea presenta la prima cucina in Pet riciclato


Articolo a cura di Anna Tita Gallo per Greenbiz.it

Una cucina realizzata riciclando bottiglie in Pet: Kungsbacka è il nome che Ikea ha dato alle nuove ante, il cui materiale principale proviene dalla raccolta differenziata portata avanti in Giappone. Nel team del progetto, insieme a Ikea e allo studio Form Us With Love, ha lavorato anche l’italiana 3B.

Ci sono voluti un paio di anni di ricerche ed esperimenti, ma le ante Kungsbacka sono ufficialmente sul mercato. L’ambizione, come si legge in un comunicato di Form Us With Love, era quella di “mostrare al mondo come l’economia circolare possa funzionare anche su progetti di larga scala”. Il risultato è una cucina in Pet riciclato e legno industriale recuperato.

Occorrono 25 bottiglie di plastica per ogni unità da 40x80cm, quindi totalmente composta di materiali che teoricamente non avrebbero molto valore ma che ne acquisiscono moltissimo se pensiamo che diventano un prodotto di massa. Ma non si tratta di un prodotto privo di appeal. Sono state, ad esempio, conferite alcune smussature alle forme perché la cucina non fosse completamente piatta e rigida.

La combinazione immaginata è quella con le maniglie HACKÅS. Lo stesso studio dichiara che l’idea è quella di una cucina che le persone possano desiderare, resiliente di fronte al mutare del concetto di fashion. Così è stata scelta una finitura grigio antracite opaco, che intende essere percepita come senza tempo, desiderabile oltre il concetto di moda.

La sfida è stata quella dei costi: è stato complicato mantenere i prezzi bassi e garantire qualità per 25 anni e oltre. “Utilizzare materiali di scarto purtroppo è ancora costoso e questa cucina avrebbe potuto diventare troppo costosa. La sostenibilità deve essere per tutti, non solo per chi può permettersela”, dice Anna Granath, product developer per IKEA Svezia.

L’italiana 3B ha messo la firma sul progetto. Queste le parole di Marco Bergamo, che conferma quanto spiegato anche da Form Us With Love: “La più grande sfida era creare un laminato riciclato che avesse gli stessi requisiti qualitativi del materiale vergine. Ci siamo impegnati a trovare una soluzione senza compromessi né sul piano della qualità né sul prezzo”.