Preferire confezioni prodotte con materiale riciclabile


Partiamo da un mito da sfatare: l'imballaggio dei cibi non è sicuramente la principale causa della produzione dei rifiuti. L'imballaggio infatti serve a conservare le merci soprattutto quelle alimentari in quanto evitano la formazione di ulteriori rifiuti ( ovvero il cibo che altrimenti andrebbe a male) e garantisce al prodotto sicurezza, igiene, lunga conservazione e facilità di trasporto.

I cibi non imballati diventano infatti rifiuti in misura più massiccia rispetto a quelli imballati. Aumentando un notevole spreco di risorse.

Bisogna comunque fare più attenzione durante l'acquisto e preferire imballaggi con materiale biodegradabile/compostabile. Il tipico esempio è la bioplastica, ricavata da materiale organico come mais, frumento, barbabietola, che ha il pregio di essere biodegradabile al 100%

Un’altra scelta sostenibile è quella di optare per confezioni in materiale riciclabile, che può essere recuperato e riutilizzato per molti cicli di prodotto. E' il caso della plastica, dell' acciaio, e dell' alluminio
Dovremmo inoltre prediligere confezioni composte da un solo materiale o da materiali separabili, in modo da rendere più semplice la raccolta differenziate e quindi il loro riciclaggio. 

I produttori hanno l'obbligo di indicare sulle etichette le caratteristiche del materiale usato per l'imballaggio. La maggior parte dei materiali che costituiscono gli imballaggi è codificata con un simbolo che abbrevia il nome del costituente dell'imballaggio stesso.

Dovremmo scegliere imballaggi con il simbolo  per carta e cartone ,     per la plastica e  per l'alluminio. Secondo la direttiva 189/83/CE, questi simboli indicano che il contenitore è costituito da materiale riciclato o riciclabile al 100%.  

I numeri all’interno del triangolo specificano il tipo di plastica utilizzato, ma attenzione: il numero 7 indica che il materiale non è riciclabile!